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Abbazia Santa Maria del Bosco
Strada Provinciale, 35
90030 – Contessa Entellina (PA)
Sicilia(+39) 333 3279514
info@abbaziasantamariadelbosco.it
Tra Burgio e Palazzo Adriano si estende il meraviglioso Parco dei Monti Sicani, dove scorre il Fiume Verdura, conosciuto anche come fiume Sosio, uno dei fiumi più belli e affascinanti della Sicilia.
Durante tutto l’anno, sono in tanti a percorrere i sentieri sterrati, non battuti, che si trovano lungo il corso del fiume e all’interno della riserva, con l’intento di godere del panorama e delle bellezze naturalistiche che i Sicani hanno da offrire.
Il fiume Sosio – così si chiama il tratto iniziale del fiume che a valle, unendosi con il torrente Lisandro, prende il nome di Verdura – attraversa la valle omonima, le distese di salici, oleandri e lecci, ma anche i piccoli paesi di Burgio, Chiusa Sclafani, Ribera, Bisacquino e Giuliana per poi liberarsi nel Mar Mediterraneo.
Soggiornare nella splendida Abbazia Santa Maria del Bosco e trascorrere un’intera giornata presso il fiume Sosio, a piedi, in mountain bike o a cavallo, è un’esperienza da non perdere. Scoprirai luoghi davvero incantevoli, in qualsiasi stagione.
La Riserva naturale orientata Monti di Palazzo Adriano e Valle del Sosio, all’interno del Parco dei Monti Sicani, è una delle riserve più selvagge e incontaminate della Sicilia.
Nonostante la presenza dell’uomo nei secoli e la costruzione di ponti, mulini, castelli e santuari che si integrano perfettamente nell’ambiente, la natura regna incontrastata. A caratterizzare il territorio sono la rigogliosa vegetazione e le numerose specie animali che popolano i fitti boschi di leccio, quercia, frassino, pino, acero e cipresso.
Le estese praterie, insieme ai torrenti, alle vallate e alle grandi gole che si sono formate in alcuni punti della riserva rendono il paesaggio estremamente eterogeneo, tanto da offrire un panorama di rara bellezza, che difficilmente si trova in altre zone d’Italia.
Mentre si attraversano i sentieri, basta alzare lo sguardo verso il cielo per vedere sorvolare sulla propria testa rapaci come aquile reali, falchi, nibbi e gli altri uccelli delle 60 specie che vivono ancora oggi nella riserva e che rendono questo luogo davvero magico. Passo dopo passo, è possibile incontrare anche rospi, raganelle, donnole e persino il gatti selvatici.
Ma lo spettacolo più bello è offerto dal grande canyon che si estende dalla Valle della Vite al Castello di Gristia, dove l’acqua ha reso ancora più ricco questo territorio incontaminato.
Grazie all’abbondante presenza dell’acqua in tutto territorio dei Monti Sicani, la vegetazione cresce florida e rigogliosa, soprattutto in prossimità dei fiumi Platani, Belice e Sosio.
Eppure, l’acqua non ha creato soltanto un habitat straordinariamente verdeggiante, ma anche un magnifico scenario costituito da splendidi canyon naturali, dirupi, cascate e laghi. Lungo il fiume Sosio si possono ammirare i fitti boschi di salice e pioppo che fanno da contorno ai numerosi specchi d’acqua, ma ciò che più attira viaggiatori ed escursionisti è la presenza delle gole.
Tra le gole più note e spettacolari, lunghe ben otto chilometri e profonde circa trecento metri, ci sono quelle chiamate Listi dû firriatu, che si trovano proprio al di sotto della rupe sovrastata dai resti del Castello di Gristia, risalente al IV secolo.
Da non perdere, anche i canyon dello Stretto di Santa Margherita nei pressi di Chiusa Sclafani e Palazzo Adriano.
Dall’antica foresta di lecci, aceri, querce e roverelle su Monte Genuardo, che un tempo si estendevano su tutto il territorio siciliano, alle alte vette di Monte Lucerto, Cozzo Guarisca, Cozzo Pernice e Cozzo di Pietra Fucile. Una tappa importante è anche Pizzo Gallinaro, raggiungibile percorrendo un sentiero ad anello e una strada sterrata che porta fino alla vetta.
Raggiungendo il pizzo, che si eleva per ben oltre 1200 metri sul livello del mare e che sovrasta l’intera Riserva dei Monti di Palazzo Adriano e della Valle del Sosio, si possono ammirare le fitte distese boschive di lecci e querce, i fiumi Sosio e Magazzolo, gli strapiombi e le grandi valli che caratterizzano i Monti Sicani.
Un altro itinerario interessante è quello del percorso per raggiungere la vetta di Pizzo della Rondine, nei pressi del fiume Platani, che offre una vista spettacolare su Monte Cammarata, sui boschi e sulle vallate, ma anche sulle Isole Eolie nelle giornate più belle.
Un’altra particolarità del Parco dei Monti Sicani è la presenza di alcuni tra i sedimenti fossiliferi più antichi della Sicilia.
Proprio nei pressi di Palazzo Adriano, lungo la valle del torrente San Calogero – affluente del fiume Sosio – affiorano gli blocchi di Pietra di Salomone e Pietra dei Saraceni. Tra gli affioramenti più spettacolari, anche quelli di rocce vulcaniche della Rupe Passo di Burgio e dei basalti del Bosco di Rifesi, che si trova nei pressi di Pizzo Castellazzo.
È possibile osservare la splendida collezione dei fossili presso il museo di Palazzo Adriano o nel Museo Geologico Gaetano Giorgio Gemmellaro di Palermo.
Ma oltre alle bellezze naturali offerte dalla Valle del Sosio, si possono ammirare anche i ruderi del Santuario di Sant’Adriano, quasi interamente ricoperti dalla vegetazione, e lo splendido Santuario della Madonna di Rifesi nei pressi di Burgio, che si trova a ben 807 metri d’altezza all’interno di un fitto bosco di querce secolari.
Luoghi magici e paesaggi spettacolari che, per chi ama la natura e desidera scoprire le bellezze naturali e storiche della Sicilia occidentale, riescono ad offrire un’esperienza davvero indimenticabile.
Per godere di questi splendidi paesaggi e percorrere gli itinerari più belli all’interno della Valle del Sosio e della riserva, è possibile partire dalla nostra Abbazia di Santa Maria del Bosco, un antico e affascinante monastero risalente al ‘600 che si trova a ben 830 metri di altezza, totalmente immerso nella natura e che sovrasta la Valle del Belice.
L’Abbazia offre ai propri ospiti un’occasione unica per scoprire, o riscoprire, le bellezze di un luogo ricco di storia con passeggiate e trekking presso il Parco dei Monti Sicani e il fiume Sosio.
Abbazia Santa Maria del Bosco
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